Il settore automotive
Nel 2009 la Cina ha superato gli Stati Uniti come principale mercato automobilistico mondiale. Attualmente, sono 287 milioni le automobili immatricolate in Cina e 72 le città con più di un milione di autovetture. La rapida ripresa post-pandemia del settore automotive cinese ne ha messo in luce le grandi potenzialità. Tuttavia, sebbene questo mercato sia pieno di opportunità, la competizione è spietata: migliorare e innovare non è mai stato così fondamentale per le case automobilistiche che vogliono aggiudicarsi una quota di mercato in Cina. Alcuni dei trend a cui si sta assistendo nell’automotive è la svolta verso veicoli ad energie alternative, l’aumento delle vendite di vetture di seconda mano e la concomitante riduzione delle vendite di vetture nuove di zecca.
La nostra esperienza sul mercato automotive cinese ci ha permesso di realizzare progetti in aree quali PR, design e pricing, attraverso l’impiego di metodi di ricerca come la mappatura dell’utilizzo di auto in Cina, smart call e l’organizzazione di workshop per entrare in contatto con gli esperti del settore.
Mentre ben 425 milioni di persone sanno guidare, solo 287 milioni di automobili sfrecciano sulle strade cinesi: un rapporto molto più basso di quello presente negli USA, che illustra chiaramente il grande potenziale del mercato cinese. I membri della generazione Z stanno diventando i principali acquirenti sul mercato, quindi per catturare questo gruppo in ascesa, le case automobilistiche dovranno offrire prodotti più innovativi, accessibili ed eco-friendly.
Inoltre, sempre più consumatori cinesi sceglie o addirittura preferisce i marchi nazionali. Oggi le case automobilistiche locali producono modelli sempre più di alta qualità che riescono a riscuotere un discreto successo tra i consumatori cinesi e tengono testa ai grandi marchi occidentali anche nei mercati di fascia alta.
Il mercato dei veicoli a energia elettrica in Cina, che comprende sia vetture 100% elettriche che quelle ibride, è cresciuto sostanzialmente grazie a un miglioramento delle performance della auto elettriche, sussidi statali e deroghe alle restrizioni del numero di vetture immatricolabili garantite a questo tipo di autoveicoli in molte grandi città. Nel 2020, gli 1,3 milioni di veicoli elettrici venduti in Cina rappresentavano il 41% delle vendite di questo tipo di prodotto a livello mondiale. È molto probabile che la domanda di veicoli elettrici in Cina continui a crescere, giacché renderli popolari è uno dei pilastri della strategia del Governo per raggiungere l’obiettivo di economia carbon-neutral entro il 2060.
Il mercato è dominato da case automobilistiche all’avanguardia come NIO e XPENG che hanno investito pesantemente in ricerca e sviluppo. Infatti, i loro modelli di alta qualità e dalle funzioni innovative gli hanno permesso di competere con Tesla per il controllo del mercato cinese.
Nonostante il mercato dei veicoli di seconda mano in Cina sia di dimensioni relativamente ridotte, con appena 15 milioni di vetture vendute durante il 2019, è attesa una rapida crescita nei prossimi anni, man mano che gli effetti dei piani di stimolo ai consumi nazionali diventano evidenti. Il governo ha già provveduto ad abbassare le tasse sul passaggio di proprietà dei veicoli di seconda mano, con l’intenzione di raddoppiare il valore delle vendite entro il 2025.
Anche se i concessionari e i rivenditori di auto di seconda mano sono molto popolari, alcuni marketplace online, come Renrenche, Uxin, e Guazi, stanno guadagnando terreno. Infatti, queste piattaforme permettono agli utenti di confrontare prezzi e scegliere tra una vasta gamma di optional mirati a migliorare sia l’esperienza dei venditori, che quella degli acquirenti, come i servizi di valutazione della propria auto usata e assistenza in caso di guasti.
Il mercato assicurativo auto in Cina ha chiuso il 2018 con un totale di 834,5 miliardi di yuan di profitti, pari al 70% dei premi totali versati nel ramo danni in quell’anno. Esistono due diverse categorie di polizze auto in Cina: la Compulsory Third Party Liability (simile all’RCA italiana), entrata in vigore nel 2006 come copertura minima obbligatoria, che in caso di sinistro garantisce un risarcimento ai soggetti terzi danneggiati ed è soggetta a una severa regolamentazione; e assicurazioni commerciali di carattere volontario, che forniscono un’ulteriore tutela in situazione diverse dall’incidente stradale, come furti, graffi e danni dovuti a disastri naturali o condizioni atmosferiche avverse.